IL TESTO DEL MANOSCRITTO
QUADERNO DI ROSA ANTONGIOVANNI
IL MIO DIARIO DI GUERRA
Tassignano 30 Maggio 1944
Diario
Q(u)ando il cielo era tutto sereno,
e si vedeva la luce del sole
alla sommità dei monti, quan-
do ancora qualche goccia di
rugiada scintillante come una
perla ai primi raggi del sole
alcuni caccia sorvolavano il
cielo del mio paese e di
tanti altri cui ci fanno cerchio,
il tac.tac. delle mitraglie ed
alcuni scoppi di bombe ci
mettevano i brividi. In alcuni
giorni il resto delle ore
antipomeridiane ci lasciavano
tranquilli, mentre in altri
non ci davano pace. Quando
il sole aveva compiuto metà
del suo giro parecchie formazio-
ni di bombardieri emettevano
il loro lugubre rumore, ed a
sera ancora i caccia che con
il loro sibilio ci riempivano
di terrore.
Tassignano 1-6 1944
Da poche ore il sole aveva
fugato le tenebre, ed un lieve
velo di nebbia copriva la
volta azzurra che già in
lontananza si udiva un
sordo mormorio di motori ed
assieme scoppi di bombe ed
il ritmo cadenzato delle mitraglie
Le ultime ore antipomeridiane
ed il pomeriggio sono state
calme salvo qualche tuono di
cannone in lontananza, ed il
passaggio di vari caccia verso
il tramonto.
Tassignano 2 giugno 1944
Oggi nelle prime ore dell'alba
si udiva un rumore in lonta-
nanza erano i caccia che spaval-
damente solcavano il cielo dei
paesi vicini, nelle ultime
ore antipomeridiane si udiva
il rombo dei motori i(n) lontananza,
negli stessi istanti da dietro
la sagoma del monte il fragore
delle bombe ci giungeva
orrendo faciendo tremare le
viscere della terra
Tassignano 3 giugno 1944
Prima ancora che il sole
avesse potuto baciare monti
e vallate i terroristici caccia
ci davano il buon giorno
verso le undici parecchie
formazioni di bombardieri
sorvolavano superbamente il
cielo di tanti e tanti paesi.
Tassignano 4 Giugno 1944
Il corso della intera giornata
è stato calmo, solo quando l'astro
solare aveva compiuto metà del
suo giro diverse formazioni
hanno sorvolato parecchi paesi
della Lucchesia per derigersi
verso Nord.
Tassignano 5 Giugno 1944
Quando la clemenza del sole
sorride nel suo primo salire agli
adoranti vezzi della giovane estate,
su nel cielo azzurrino si vedono
sorvolare alcuni caccia e
grandi formazioni di bombardie-
ri come ‘fossero stelle filanti
che si dirigono verso Nord
Tassignano 30 Maggio IO Luglio 1944
La sera del trenta maggio, alcuni
velivoli colpivano per la prima
volta il mio caro paese sgancian-
dovi sei 6 bombe delle quali
due caddero in un campo presso
la linea ferroviaria e quattro
caddero in aeroporto. L'obbiettivo
non fu colpito, e perciò eravamo
in un orgasmo terrorizzante che
ci stancava la mente per paura
di dover passare altri minuti
uguali, ed infatti la sera
del ventitre Giugno il rombo
dei motori in lontananza ci
misero in allarme, e chi può descri-
vere quei minuti interminabili
d’angosciosa ansia !? <Nessuno> il
rombo dei motori si avvicina, si
odono gli sganci delle bombe ed i
loro fragorosi boati, i motori
degli apparecchi sembra abbiano
cambiato moto ed il loro sibilìo
assomiglia ad un grido di belva
ferita, la linea ferroviaria fu
presa in pieno, alcune case vennero
danneggiate, speravamo di
dover passare diversi giorni
tranquilli giacche’ l'obbiettivo
era colpito, ed invece non
fu che una nostra vera
illusione. Il giorno seguente cioè‘
il ventiquattro <24> Giugno nelle
ore più soffocanti, quando
il sole coi suoi pacifici raggi
indorava tutta la panoramica
distesa odiamo avvicinarsi
il lugubre rombo degli apparecchi.
Fu un attimo di trepidante
attesa, il ruggito dei motori,
l’assordante fragore delle
bombe facevano tremare le viscere
della terra, lo spavento era
dipinto in tutti i volti, in
ogni angolo era appiattato
terrore, desolazione, tristezza.
nessuno potrebbe descrivere e
neppure farne uno schizzo
di quegli interminabili minuti
che potevano essere fatali,
seminatrici di morti, per la
terza volta il mio caro
paese fu risparmiato di
vittime e la linea ferrovia-
ria fu centrata. Ma non
così fu in un vicino paese
la Pieve a San Paolo dove
due case vennero colpite
seppellendo sotto il cumulo
delle macerie i loro abitanti.
Il giorno dieci del mese corrente
cioè il 10 Luglio, quando
il sole cominciava a declinare
alcuni apparecchi sganciarono
diverse bombe lungo la
linea ferroviaria ma questa
non fu colpita….
Tassignano 12 Luglio 3 Agosto
Notti insonni, giorni intermina-
bilmente tristi..........
Se le placide notti estive
ed invernali avesssero la
facoltà di parlare
alla gente di domani di
tutto ciò che attualmente
accade non tutti crederebbero
continuamente siamo sorvolati
da apparecchi, e nel bel cielo
turchino trapuntato di stelle
spessissime volte appaiono
diversi bengala che nel loro
splendore a chi osserva
danno l 'aspetto di assistere
ad una lugubre festa,
tutto ciò sarebbe niente
se il tuono del cannone
non si avvicinasse, e se
digià non fosse avvenuto
nel mio paese un primo
ed un secondo cannoneggiamento.
La notte del ventiquattro
Luglio quando la luna con i
suoi pallidi raggi inargentava
monti e vallate gettava a
profusiorte ombre fantasmiche.
quando tutta la campagna era
addormentata in un pesante
sonno si ode il tuono del
cannone in lontananza come
nelle notti precedenti e perciò
nessuno vi dava ascolto, ma
ogni ripetuto colpo sempre
più si faceva vicino come messag-
gero di distruzione e di morte.
Le ultime quattro cannonate
furono fortissime poiché furono
quelle che ci colpirono. La
notte del ventisei luglio
si subì un secondo canno-
neggiamnto ma non furono
che lievi danni...“ bombe,
spezzoni, mitragliamenti,
e colpi di cannone, coronano
così le placide notti estive.
Tassignano 10 Agosto 1944
Giorni sereni e limpidi i
doni della vezzosa estate
ci sorridono. la campagna
estiva tutta in festa.
Come sarebbe bello poterci
godere in pace quest’oasi
di liete giornate?! Ma
a tutto ciò siamo liberi
solo nel pensarci, perché…
solo dando uno sguardo
alla vera realtà possiamo
confermarci di tutto ciò che
realmente accade. Un’ ansia
febbrile ci dilania il cuore,
la desolazione è in noi, e
ciò sarebbe < La Caccia
Ai Nostri Uomini > Basta
un solo fantoccio ed
un moschetto per mettere lo
scompiglio in ogni luogo.
ovunque uomini in corsa
con gli occhi dilatati
dalla possibile sventura per
gettarsi in luoghi possibilmen-
te sicuri. La vile soldataglia
tedesca è più che esperta
di questi orridi casi, ed
ancor sempre più vili e
barbari perché esempiati
ed incitati dal suo vile e
codardo padrone < Adolfo ltler .>
E non solo danno la caccia
agli uomini i maledetti
invasori, ma cosi pure per
qualunque genere di bestiame
ove già un numero assai
rilevante risulta mancare
ammicchi, richiami, frasi
mozzate, esclamazioni di
terrore e di maledizione,
accompagnano le vili
gesta degli invasori
Tedeschi.
Tassignano 1.9.44
Ad osservare, ed ascoltare
le chiacchiere della gente
l ’ora della liberazione stà
per scoccare. L’Arno è stato
varcato ed i più barbari, e
vili invasori Tedeschi ci
danno prove esatte, infatti
la notte scorsa cioè fra il
31 Agosto ed il 1 Settembre
demolirono grandi ponti come
pure i più piccoli e insignificanti.
La gente non potè assistere
a quell’orrido spettacolo, ma
la luna a metà del suo (cammino)
guardava ed ascoltava
i grossi tuoni di poca
durata che terrorizzavano
gli uomini.
Tassignano 1-9-1944
I giorni tanto temuti e
desiderati sono giunti, l'ora
della liberazione è imminente,
il tuono del cannone è cosi
assordante, quasi da far
perdere ogni facoltà mentale.
Ad ogni straziante sibilio
del proiettile, tutti i cuori sono
in trepidante attesa aspettando
di udirne l'esplosione, ma
tutti (i) cuori non sono che uno
solo perché da tutti esce una
preghiera innalzandola
fervidamente a Colui che
può tutto. La disperazione
è dipinta su tutti i volti,
non vi sono che brevi attimi
d’ intervallo, e fra questi
non si odono che dolorosi
sospiri e qualche piccola
risa e bizza infantili. Da
due giorni e due notti
siamo sotto l'incessante
rombo del cannone, la luce
del giorno c’infondeva coraggio
ma le notti !? O notti tremendi
ed indimenticabili, che al lampo
dell'esplosione dei proiettili
facevate apparire il mio
paese come uno scenario
illuminato, e ovunque
con la vostra falce seminatrice
di morte gettavate disperazio-
ne. O notti tremendi ed orrende
chi può dimenticarvi e descriver-
vi?!! Nessuno potrebbe realizzare
scrivendo i giorni e le notti
angosciose.
Cinque settembre I 944
Giorno memorabile, la prima
pattuglia avanzata cioè
sei cari armati sono giunti
in paese alle ore dodici e
venti. La folla sembra
impazzita dalla gioia al
pensiero di sapersi liberata
dal giogo che da ventidue
anni l’opprimeva, e dalla
schiavitù che da un anno
la soldataglia Tedesca l’opprimeva.
I volti emanciati
dalle fatiche, dal tormento,
e dal pazzo ed incessante
rombo del cannone sono
scomparsi in un solo
istante di gioia. Tutto ci
sorride, e tutti sono felici.
ma la nostra felicità la dobbiamo
a Gesù perché solo lui ci ha
salvato e ci ha risparmiato
da una morte così strazian-
te ed orrenda.
Tassignano 2 aprile 1945
Da sette mesi siamo liberati
e tutto quanto abbiamo subito
in tutto il corso dell'anno 1944
non ci appare più che un
lontano ricordo immerso in
una fitta nebbia. Il ricordo
di quei tristissimi giorni ci
appare quando vediamo passare
i caccia bombardieri, e odiamo
il lontano rombo del cannone.
A vedere e sentire ciò il nostro
cuore rivive ancora una
volta il terrore e la
desolazione specialmente pensan-
do alla molta popolazione che
si trova ancora sotto la
tirannia dall’abbietto aggressore.
Tassignano 5 aprile 1945 (forse è stato saltato un 2 e si tratta del 25)
Erano sette mesi che la guerra si accaniva su
uomini e cose, ed ora su
tutto il fronte Italiano
stanno avanzando, molte
città vengono occupate da
reparti di <volontari della
libertà (>). Parecchi fascisti e
criminali di guerra vengono
arrestati ed uccisi, e fra
questi Benito Mussolini
Tassignano 29 aprile 1945
I patrioti hanno fatto giustizia
Benito Mussolini E’ stato fucilato
alle ore 16.10 sabato 28 aprile
Dopo la sua cattura a Musso,
Mussolini era stato sistemato
con la Petacci in una casetta
di contadini a Tramezzino in
una camera senza finestra
guardata da due partigiani:
uno di essi entrando trovò
Mussolini vicino a (l) letto,
indossava un soprabito nocciola,
ed un berretto senza fregi, Lo
sguardo sperduto, il labbro
inferiore sporto in avanti
nel caratteristico gesto che
aveva nei suoi momenti
gravi. Le prime parole che
pronunziò furono <che cosa c’è?>
ed egli le rispose sono venuto
a liberarti…… Uscito
all'aperto Mussolini sembrò
vivo di nuovo, e rivolto
verso il partigiano le disse
<ti offrirò un impero>. Uscendo
la Petacci si afliancò a
Mussolini percorrendo la
mulattiera sino al punto
dove era ferma la macchina,
giunto presso di essa Mussoli-
ni era convinto di essere
un uomo libero, fece il
gesto di dare la precedenza
alla Petacci ma il
partigiano le disse, vai tu
sei più coperto altrimenti
con quel berretto fascista
puoi crearci una grana.
Giunti al posto precedentemen-
te scelto il soldato
scese, dicendo pianamente,
svelti mettetevi in quell'angolo.
Mussolini allora non apparve
più sicuro ma tuttavia
obbediente si mise con la
schiena al muro, la Petacci
era ferma alla sua
destra, a questo punto
fu pronunziata la sentenza
di morte contro il criminale
di guerra < Per ordine del
comando generale del corpo
volontari della libertà sono
incaricato di rendere giustizia
al popolo Italiano.> Mussolini
apparve annientato, e la
Petacci gridò <non deve
morire> Il partigiano dalla
distanza di tre passi fece
partire 5 colpi contro Musso-
lini che si accasciò sulle
ginocchia e la testa reclinata
sul petto. Poi fu la volta
della Petacci, giustizia era
fatta. Il cadavere di Mussoli-
ni e della Petacci furono
trasportati a Milano nel
piazzale dei <quindici martiri>
assieme ad altri resti di quello
che fu il tragico carnevale
fascista. Mussolini è stato
ucciso, gli uomini si sono vendica-
ti ridendosi di lui, e coprendolo
di sputi perché del suo passato
non dovrà restare altro
che un esecrabile ricordo.
Tassignano 2 aprile 1945
La potenza Tedesca in Italia
ha cessato di esistere. Dopo
parecchi mesi che il nemico
vagabondava per le città e
i paesi di tutta l'Italia
opprimendo la misera popolazione
e inventando per essa i supplizi
più atroci finalmente è giunto
il giorno della libertà. Ora,
passato il turbine di guerra,
svanito in lontananza il fragore
delle esplosioni, tutta la
popolazione è tranquilla. Non
più caccia all'u(0)mo, non più
l'incubo di morte si respira
tra macerie e devastazioni
aria di libertà. La libertà
conquistata a prezzo di
inanerrabili sofferenze, di
dolori, di sangue, è ora cosa
viva, palpitante, tangibile.
Tassignano 8 maggio 1945
L'ora attesa da tutto il
mondo da tanti anni è scoccata.
L’imperialismo Tedesco, la tirannia
organizzata sono stati abbattuti
dalle libere nazioni in armi. In
tutto il mondo come in tutta
l’italia in ogni città e centro, fino ai
più piccoli villaggi, la grande
novella è stata salutata con
irrefrenabili manifestazioni di
gioia e di entusiasmo. Il
mondo che si sente sollevato
da un incubo comincia oggi
a vivere la libertà che la
dottrina nazista aveva tentato
di sopprimere. Sorge oggi
in Europa l ’alba di un'era
nuova, per cui i popoli oppressi
hanno tanto sofferto e lottato,
un'era che prevede della
prosperità di domani.
Dalla sera di lunedì scorso,
da quando l'attesa notizia
della fine del conflitto si
propagò fulminia e rincuorante
in ogni luogo le campane
han suonato. Rintocchi gioiosi
e doppi interminabili, hanno
echeggiato in città nei sobborghi,
e nelle verdi campagne
colmandoci il cuore dì indicibile gioia.