INTRODUZIONE

Le annotazioni del breve diario riguardano per lo più il periodo immediatamente precedente all'arrivo degli Alleati sul nostro territorio e quello immediatamente successivo alla Liberazione dell'Italia.

Questi pochi scritti, spesso non del tutto corretti sotto il profilo ortografico e sintattico non sono il lavoro di uno storico, o di un letterato, o di un erudito in qualsiasi disciplina. e nemmeno di una persona con grande esperienza di vita; sono invece opera di un'adolescente delle nostre

campagne che sente il bisogno emozionale di fissare le sofferenze vissute in un particolare periodo della nostra storia perchè non siano del tutto dimenticati questi fatti dolorosi. Sono una preziosa e viva testimonianza del sentire di una persona posta dinanzi alla precarietà della vita

in tempo di guerra per i combattimenti conseguenti al passaggio del fronte e per la presenza di un esercito invasore che controlla il territorio, con tutte le conseguenze che ne derivano. Sono altresì preziosa e viva testimonianza del sapore della Liberazione da tale incubo, accompagnato

inevitabilmente dalla caduta e dalla morte cruenta di chi aveva concorso a crearlo.

La validità del documento, che noi abbiamo considerato estremamente importante non per come o per quanto è scritto, ma per l'argomento e per la motivazione, e ancora più forte perchè redatto all'epoca e sul luogo stesso dei fatti. Perché quelli riportati sul filo della memoria, che tende sempre a sovrapporre strati spuri, più o meno spessi, sul reale, possono risentire della sua estrema labilità.

Nel succinto diario avvertiamo, pur nel tono enfatico derivante dalla giovane età, da un certo tipo di letture e anche dall'ascolto dei messaggi ufficiali quotidiani ridondanti di retorica, la pesantezza di una vita sottoposta alla paura continua dovuta all'uso delle armi, prime fra tutte

quelle che vengono improvvise, "puIite" e quasi invisibili dal cielo, ma dotate ugualmente di un incredibile potere di morte e distruzione. Perciò crediamo che questo insieme di sensazioni possa e debba essere considerato non un fatto isolato, ma l'attestato di un comune e diffuso sentire. E che ancora oggi ne sia valida la lettura e la conoscenza,  non solo per il vissuto storico, ma come monito nei confronti delle azioni degli individui e delle istituzioni.

Rosa Antongiovanni è una giovane donna che proviene dal mondo contadino,  com'era buona parte della popolazione dei paesi della Piana di Lucca al suo tempo,  che vuol migliorar-

si,  come testimoniano la grande passione per la lettura e la sua volontà di proseguire gli studi, poi fortemente avversata dalla famiglia.

A fronte dell'educazione e dei messaggi ricevuti dalla crescita nelle file dell'Azione Cattolica, della serena vita dei campi e del mondo fantastico delle tante letture, si ritrova invece a sopportare i disagi delle armi. dei bombardamenti e dei rastrellamenti degli uomini e dei

giovani che conosce e perfino degli animali che all’epoca erano così importanti per la vita quotidiana della famiglia, dall'alimentazione al lavoro.

E anche in questo caso, come già nel diario di Vincenzo Banducci,  avvertiamo il ripudio della guerra, come cosa del tutto avulsa dal sé e dal proprio mondo di vita normale.

Nei semplici scritti di Rosa viene espressa la drammatica realtà di una situazione di disagio indipendente dal soggetto che la vive; il dramma dellîmpotenza a contrastare i pericolosi e luttuosi avvenimenti che accadono intorno.  E, pur nella retorica mutuata senz'altro dalle trasmis-

sioni e dalla stampa del momento, esprime anche il senso di "Liberazione" che si ha uscendo da questo incubo terribile.

Come in casi precedenti vogliamo comunque ripetere che “Queste sono chiaramente considerazioni e impressioni soggettive e riflettono quello che le parole scritte…  hanno mosso nel nostro cuore e nella nostra mente, dato che le emozioni e i sentimenti personali dipendono dalla formazione e dalla esperienza di ciascuno. Chiaramente esse possono prestarsi anche ad altri tipi di lettura e conseguenti interpretazioni: è per questo che abbiamo voluto  riprodurre integralmente l’intera scrittura…  che oggi con una certa soddisfazione di portatori di conoscenze, anche se minori, rendiamo fruibile a tutto il pubblico interessato ad una testimonianza diretta della nostra storia”.