Rosa Antongiovanni in una foto tessera del 1943-44, in tempo di guerra, contemporanea agli avvenimenti riportati nel diario. Rosa ha un ricordo netto del particolare perché il vestito indossato per l'occasione rimase poi murato in un ambiente dove venne rimpiattato un armadio con dentro vario materiale ivi stipato per sottrarlo alle razzie dell'esercito tedesco, fra cui per errore o dimenticanza, il vestito stesso; accanto, nella solita soffitta, attraverso una botola celata con cura, si raggiungeva un locale ben nascosto dove si rimpiattavano gli uomini per sfuggire ai rastrellamenti nazifascisti.
Rosa a Lucca nel 1946-47, in una foto scattata dal fotografo che sostava in piazza S. Michele a Lucca. Anche in questo caso l'attribuzione del periodo è fatta in base a ricordi legati all'abbigliamento: "ero col vestito venuto dall'America, quando cominciarono a manda’ i primi pacchi".
Sopra: luttini stampati per la morte di due giovani di Tassignano impegnate nell'Azione Cattolica paesana, nelle cui file Cresce Rosa; una di queste è Emilia Franceschi, presidente, di cui sposerà il fratello Angelo. I due documenti testimoniano l‘ancora elevata mortalità dei giovani in quel periodo. L‘ Azione Cattolica era rimasta l'unica organizzazione giovanile esistente fuori dell'ambito del Partito Fascista che non doveva operare in clandestinità e che, apertamente, poteva proporre e trasmettere idee e valori diversi da quelli espressi dal regime.